Stefano Giungato e Renata Morizio

Stefano Giungato e Renata Morizio
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Intervista ai due giovani imprenditori di Explidea

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Stefano Giungato e Renata Morizio ci aprono le porte di Explidea, una giovane start up che produce explainer video animati e creativi.

Quale é stato il vostro percorso formativo e lavorativo prima di intraprendere quest’attività?

Entrambi abbiamo seguito un percorso di studi abbastanza tradizionale. Io, dopo il diploma scientifico, mi sono laureato in Informatica, mentre Renata ha studiato al liceo classico e si è laureata in Lettere moderne. Abbiamo lavorato per tre anni in Almostfamous Srl, società che si occupava di produzione e promozione in campo musicale e, secondariamente, aziendale. Dal 2011 abbiamo fondato Stonetracks Production, network di videomaker freelance, ancora attiva, che si occupa di produzione video tradizionale (spot, music video, events, trailer ecc.).

Cosa vi ha spinti a cambiare lavoro e a iniziare questo progetto?

Portando avanti l’attività di Stonetracks ci siamo imbattuti nella crescente difficoltà di far incontrare domanda e offerta nell’ambito della produzione dei video per le piccole e medie imprese. Il problema principale era quello di riuscire a offrire un prodotto di alta qualità e comunicativamente efficace con budget di produzione sempre più ridotti. D’altra parte il video rimane il mezzo comunicativo più potente e coinvolgente, in quanto accresce i tempi di permanenza sui siti ed è condivisibile in modo potenzialmente virale, perciò la richiesta è in continua crescita. A partire da questi presupposti non abbiamo esattamente cambiato lavoro, ma avviato una ricerca che ci permettesse di specializzarci in un settore che risponde a una nuova richiesta di mercato.

Quando e com’è nata Explidea?

L’idea è venuta ragionando su quale fosse il modo migliore, per un’impresa innovativa, di promuovere il proprio prodotto e soprattutto farne capire il potenziale al grande bacino d’utenza del web. Una bella idea, un prodotto innovativo o un servizio utile alla collettività rischia di rimanere sconosciuto se non veicolato da un messaggio efficace che ne spieghi in modo chiaro i punti di forza e il modo in cui migliorerà le nostre vite. Da questa riflessione nel 2012 nasce Explidea, una start up che si occupa esclusivamente della produzione di explainer video.

Quali difficoltà avete dovuto affrontare per creare la vostra attività?

Le difficoltà sono principalmente economiche. I nostri ricavi sono destinati principalmente alla retribuzione della forza lavoro, perché la tecnologia di cui disponiamo oggi ci permette di creare un video animato servendoci solo di un computer, una tavoletta grafica e i software necessari. I costi gestionali legati alla burocrazia e alle normative che regolano il lavoro d’impresa invece sono gli stessi delle imprese tradizionali indipendentemente da quello che si produce.
L’istituzione della Ssrl è indubbiamente un buon segnale da parte delle istituzioni ma non risolve il problema dei costi legati a una qualsiasi società (commercialista, tassazione, ecc.) e a quelli legati alle assunzioni, entrambi troppo alti per essere sostenuti da un’impresa di nuova generazione che non ha un capitale d’investimento di base.

Dove lavorate e in che cosa consiste il vostro lavoro?

Lavoriamo a Milano, ma attualmente siamo in cerca di una sede. Siamo orientati sulla scelta di un coworking e attualmente ci occupiamo di tutte le fasi di produzione di un explainer video, dalla sua ideazione all’animazione e montaggio finale. Vedendo il risultato finale non si direbbe ma l’explainer video è il prodotto di un lavoro veramente molto impegnativo sia dal punto di vista comunicativo che da quello dell’implementazione.

Quante persone lavorano in Explidea e di cosa si occupano?

Explidea è composta solo da noi due: io sono Art Director, Sound engineer/designer e Animation and Motion graphics. Renata è Project Manager, Copywriter e Graphic designer. Ogni progetto però vede coinvolto un numero variabile di professionisti in campi diversi: speaker, traduttori, illustratori, musicisti, ecc. L’idea è di consolidare il team che già al momento collabora con Explidea e possibilmente farlo crescere.

Come funziona il processo di creazione dei video?

Il primo step è incentrato sul cliente, sulle caratteristiche del prodotto/servizio o idea che vuole promuovere, sull’individuazione dei punti di forza e di debolezza. Successivamente produciamo un minimo di tre script dell’explainer video che realizzeremo. Una volta approvato lo script definitivo, insieme al cliente creiamo lo storyboard, le illustrazioni e le grafiche che verranno infine animate. Prima di quest’ultimo step però si effettua la registrazione del voice over, per il quale lo speaker è accuratamente scelto in base al prodotto e al mood del video.

Raccontatemi una vostra giornata tipo.

Cerchiamo di fare una breve riunione ogni due giorni in modo da essere sempre sincronizzati su cosa fare e come ottimizzare la to-do list. Preferiamo questo approccio perché abbiamo imparato che ormai le direttive che ci imponiamo anche una volta alla settimana in realtà cambiano di giorno in giorno e si finisce per lavorare male. In questo modo invece ogni mattina ognuno ha la sua lista di mansioni sempre aggiornate da svolgere in autonomia. A metà pomeriggio si fa il punto del lavoro svolto fino a quel momento, per far sì che le scelte artistiche siano condivise e approvate di pari passo allo sviluppo del video. A fine giornata si stila la to-do list per il giorno dopo indicando le scadenze per ogni voce. E’ un lavoro prevalentemente creativo, ma molto ben strutturato.

Progetti per il futuro?

La priorità per l’immediato futuro è quella di far crescere Explidea, non solo in Italia ma anche in Europa. L’obiettivo primario è farci conoscere e apprezzare e far capire le potenzialità altissime che un explainer video offre a una vasta gamma di realtà, dalle piccole e medie imprese alle grandi società, dai ministeri agli enti no profit, dalle agenzie di comunicazione alle televisioni.

Cosa consigliereste a chi ha il sogno di creare una start up, ma ha paura di fallire?

La paura di non riuscire è un sentimento che prova chiunque voglia mettere su un’impresa. Per come la vediamo noi, però l’unica strada possibile è quella di ignorare la paura, superare l’immobilismo che ne deriva e provarci al massimo delle proprie possibilità. Fallire sarà comunque meglio di non aver fatto nulla. Se dovessimo dare un consiglio a qualcuno che vuole avviare la propria start up, gli diremmo di valutare molto bene il mercato che la propria idea imprenditoriale andrà a occupare. In questo periodo storico è molto difficile ricavarsi un posto in un mercato già saturo e già in crisi, perciò per una start up con poche risorse è fondamentale scegliere il giusto segmento di mercato in cui posizionare la propria impresa.

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